Una penna si sveglia a mezzogiorno tutta scazzata, reduce da una notte insonne, e decide che è il momento di deformare la realtà che la circonda. È una penna che non vuol sentir ragioni, dice le cose che non puoi dire davanti a tutti.
Quadretti ospita ciò che le passa per la testa, anzi soprattutto per lo stomaco. In questa rubrica si sorriderà, si storcerà il naso, si lavorerà d’immaginazione. Tutto questo in letture che vi ruberanno sì e no un paio di minuti. Pronti?
Tutto d’un pezzo. Un uomo tutto d’un pezzo che mentre solleva il bilanciere emette un raglio esalante tutto il testosterone del mondo, annidato tra quei batuffoli fieramente rigogliosi sotto le ascelle. Fa a gara col suo sodale a chi ruggisce più forte: c’è posto per un solo re della palestra. Sulle braccia traslucide sotto il neon scorre il sudore della virile fatica, come novello Ercole l’uomo tutto d’un pezzo fronteggia le belve di ghisa e metallo sul suo cammino. Il sudore non è fatto per essere asciugato: più la fronte è imperlata, più i boxer ne sono impregnati, più nell’aria si effonde il fragrante effluvio, più gli altri sodali sfigurano. Un intenso latrato dal fondo della sala annuncia che qualcuno ha sfidato se stesso e concorre alla supremazia del branco. L’uomo tutto d’un pezzo, allora, tira su col naso, struscia l’avambraccio sulla fronte, porta la mano al suo membro per verificare che ci sia ancora, lo sistema alla meglio come farebbe con il nodo di una cravatta prima di entrare in ufficio, e si dirige in marcia verso il suo insolente rivale.
Il giorno dopo, si sarebbero trovati fianco a fianco sui lettini del fisioterapista, uniti nella comune sorte avversa, amaro scotto per le eroiche gesta.