Una penna si sveglia a mezzogiorno tutta scazzata, reduce da una notte insonne, e decide che è il momento di deformare la realtà che la circonda. È una penna che non vuol sentir ragioni, dice le cose che non puoi dire davanti a tutti.
Quadretti ospita ciò che le passa per la testa, anzi soprattutto per lo stomaco. In questa rubrica si sorriderà, si storcerà il naso, si lavorerà d’immaginazione. Tutto questo in letture che vi ruberanno sì e no un paio di minuti. Pronti?
Guarda, io non sono per niente convinta. L’ha scritta un uomo, insomma davvero la nostra Società dovrebbe dar credito alla parola di un uomo? No, Zelda, è un passo troppo grande, non sono mai stati ammessi gli uomini finora. Immagina lo scandalo. Ci andiamo a perdere, con tanta concorrenza che c’è. Ma poi, dove andremo a finire? Secondo te si fermeranno qui? No, prima ti chiedono di pubblicare i loro inserti, e va bene, puoi concedergli il trafiletto in basso a destra. Poi però iniziano a chiederti di entrare in Società come membri effettivi. Vedi? Sempre così. Gli dai un dito e si prendono tutto il braccio. Tu pensa quale potrebbe essere il passo successivo. Uomini dirigenti d’azienda. Uomini medici, uomini chimici, filologi, storici, un altro po’ e ce li ritroviamo a fare i presidenti! Pssss. Dove andremo a finire.