Dom. Mar 9th, 2025
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Una penna si sveglia a mezzogiorno tutta scazzata, reduce da una notte insonne, e decide che è il momento di deformare la realtà che la circonda. È una penna che non vuol sentir ragioni, dice le cose che non puoi dire davanti a tutti.
Quadretti ospita ciò che le passa per la testa, anzi soprattutto per lo stomaco. In questa rubrica si sorriderà, si storcerà il naso, si lavorerà d’immaginazione. Tutto questo in letture che vi ruberanno sì e no un paio di minuti. Pronti?

Così fiera e così impudica tra le ritrose, blasfema tra le sante mondane. Il petto rigonfio da fregata magnificens, le dita dei piedi gommose schiacciate nei sandali alti dorati tempestati di smeraldi di plastica luccicante. Accomodata nella navata di sinistra, al centro del quinto banco, occulta gli sbadigli dietro il ventaglio intessuto di taffetà vicino al manico, quello che un suo amante macchinista gli aveva portato da Singapore, nei lontani vent’anni estivi, rinfrescati dai baci tra le reti e gli ormeggi. Le sere in cui ormoni giovanili, acque reflue e trimetilammina si fondevano in un’unica fragranza che si sprigionava in tutto il porto.

La scrutano proprio tutti, come se avesse appena ruttato fragorosamente, compiacendosi pure dell’eco ottenuto. Mastica il chewing-gum alla fragola ruminando con gusto, già stufa all’idea dell’attesa interminabile degli sposi alla sala ricevimenti. Non li sopporta. Ma ancor più, non sopporta il caldo. Accompagna il prete durante la sua cantilena del Vangelo con dei sinuosi girotondi su e giù per il busto, tra le coppe e le bretelle e sotto il ferretto, e poi risale lo sterno e si incolla sotto la prima ascella, gira intorno all’avambraccio, passa bruscamente sulla spalla e strofina ben bene sulla clavicola, e ripete i gesti con la medesima accuratezza sul lato opposto. Le bizzoche che le stanno accanto serrano quelle loro labbra impiastricciate di lucidalabbra grumoso e si guardano scuotendo il capo in maniera nient’affatto impercettibile, alzando gli occhi al Santo Padre quasi a voler chiedere perdono per colpa di quella volgare vacca vanitosa che si struscia il fazzoletto con tanta nonchalance, con le Madonne di cartapesta inquisitorie che hanno gli occhi puntati dall’alto dei suoi seni strabordanti, ancora fulvi e bollenti di eritema, fresco del giorno precedente. Ma lei ha a cuore i propri nervi piuttosto che il posto assicurato in Paradiso, perciò quello stesso fazzoletto, non ancora del tutto pregno di sudore, lo stacca dal collo, lo apre completamente e lo spiaccica tra le cosce, trovando così la pace.

di Rossella Liotine

Laureata in Lettere Classiche e studentessa di Italianistica e Culture letterarie europee, appassionata di scrittura creativa, etimologia, letteratura.

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