Mer. Feb 5th, 2025

Perché “The Substance” è il film dell’anno

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Tra le pellicole che hanno fatto più parlare di sé nell’appena trascorso 2024 sicuramente una menzione d’onore va riservata al film di Coralie Fargeat, autrice che si era già messa in mostra negli scorsi anni nell’ambito del cinema indipendente affrontando temi “scomodi”. Questa volta la regista è riuscita a fare breccia nel cuore di Hollywood, realizzando un metafilm che ha generato in pochi mesi una vera e propria mania: “The Substance”, appunto. Un successo di critica e di pubblico, che ha posto le sue basi attorno alla scelta di una protagonista Demi Moore – ancora bellissima malgrado l’età matura, amatissima dagli spettatori ma che non era ancora riuscita a trovare il film della sua carriera; lo ha fatto interpretando un’ex diva del cinema ormai decaduta, ed ironia della sorte questo ora le sta fruttando i suoi primi riconoscimenti importanti a livello di premi cinematografici. A supporto della sua figura, la sensualità debordante della giovane e talentuosa Margaret Qualley ed una colonna sonora ipnotica fanno il resto nel confezionare un prodotto che non lascia indifferenti. Un film che traendo ispirazione dai classici cronenberghiani indaga sul rapporto tra corpo umano e potenziale distopico della tecnologia, muovendosi tra critica sociale e dramma personale coniugati in una salsa apertamente femminista ma non banale; certo la caratterizzazione dei personaggi non brilla particolarmente, molte volte durante la visione è necessario sospendere la propria incredulità, ma se in fondo di un’opera ciò che conta è soprattutto il messaggio che essa vuole comunicare allora qui si è fatto sicuramente centro. Il rapporto con i corpi mostrati, modificati, deturpati, trasformati è squisitamente morboso grazie anche ad una fotografia pregevole che sembra quasi far fuoriuscire il duo principale della storia dallo schermo per renderlo tangibile nella sua carnalità; la contrapposizione psicologica interna alle dinamiche che muovono le loro pulsioni funziona bene a livello orrorifico, in un mondo specchio del nostro dove non vi sono personaggi realmente positivi – ma la brama di fama e di potere sulle menti altrui sembra l’unico reale motore alla base di ogni azione, che porta ognuno nello scorrere progressivo del tempo a divenire un mostro in forme diverse. La mostruosità che viene riflessa è quella dell’ipercompetitività della società capitalista, un tema che dagli anni ’80 ad oggi non è mai tramontato, ma anzi si è purtroppo rafforzato di pari passo con la crisi dei valori occidentali.

Certo il film è molto derivativo e questo è doveroso sottolinearlo in particolare a favore di chi mastica meno di cinema, le ispirazioni sono davvero numerosissime nelle scene che si susseguono tra “Shining”, “La mosca”, “Viale del tramonto”, e tanti altri classici del passato più o meno recente da cui la regista attinge a piene mani e che forse daranno più di un senso di deja vu a chi li ha visti, dunque forse alla fine la sostanza è che “The Substance” è un capolavoro nell’assemblare elementi già presistenti del cinema americano in un prodotto moderno che funziona e che intrattiene senza far spegnere il cervello. Non fa nulla di particolarmente eccezionale, ma colpisce nel segno e rimane nella memoria, similmente all’operazione di origine scorsesiana dal grande successo che era stata “Joker” nel 2019 (sul sequel innecessario ed oggettivamente fallimentare è meglio sorvolare). Se dunque è stato davvero questo il film dell’anno forse non si è trattato dell’annata cinematografica più esaltante di sempre – non vi è stato un epico Oppenheimer per intenderci, attendendo l’Odissea in costruzione di Nolan – ma si tratta comunque di un validissimo prodotto destinato a diventare inevitabile cult negli anni a venire, meritevole di lodi certamente più di alcuni polpettoni incomprensibili che negli anni sono stati fatti fagocitare a forza al grande pubblico dalla politicizzata critica statunitense. Di più non vi dico per non farvi spoiler nel caso non lo abbiate ancora visto, buona visione e ricordate: prendetevi sempre cura di voi stessi…se ci riuscite.

di Francesco Merico

Scrivo di Filosofia, Storia, Arte, Politica, Sport, Attualità. Mi sta a cuore il futuro del mio Territorio, del Meridione e della nostra povera Patria.

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