A quasi un anno dall’inizio della guerra scoppiata il 7 ottobre 2023 tra Gaza e Israele, la nostra società è chiamata a riflettere profondamente su un conflitto che ha segnato la storia contemporanea e che continua a devastare vite innocenti. Oltre 41.000 palestinesi sono stati sterminati dall’esercito israeliano, una cifra che mette in evidenza la tragica intensità di questa guerra e le sue conseguenze disumane. Di fronte a tali cifre, riteniamo sia un dovere morale e civico continuare a sensibilizzare la popolazione e fare tutto il possibile per fermare quello che si configura come un vero e proprio genocidio.
È per questo che abbiamo deciso di portare avanti una campagna divulgativa sulle origini e gli sviluppi del conflitto israelo-palestinese, con l’obiettivo di stimolare una riflessione critica e consapevole tra i cittadini. La campagna, che si è svolta e si continuerà a svolgere in tutta la provincia di Taranto, intende non solo fare chiarezza sulla complessità storica e geopolitica del conflitto, ma anche promuovere una coscienza attiva e solidale, che inviti alla pace e alla giustizia.
LE ORIGINI DEL CONFLITTO – Il conflitto israelo-palestinese ha radici profonde, risalenti all’inizio del XX secolo, quando le tensioni tra la popolazione araba e quella ebraica si intensificarono, con l’arrivo di coloni ebrei in Palestina. Il 1948, anno di fondazione dello Stato di Israele, segnò un punto di svolta drammatico, con la “Nakba” (catastrofe) per il popolo palestinese: oltre 700.000 palestinesi furono espulsi o fuggirono dalle loro terre, dando il via a una diaspora che, ancora oggi, segna l’identità del popolo palestinese.
Nel corso degli anni, il conflitto si è sviluppato attraverso una serie di guerre, intifade e tentativi di pace falliti, lasciando sul campo una scia di morte, distruzione e ferite sociali e culturali difficili da rimarginare. Da una parte, il desiderio di autodeterminazione dei palestinesi, privati di uno Stato sovrano e soggetti a occupazione militare. Dall’altra, l’incrollabile volontà di Israele di mantenere il controllo su territori e risorse strategiche.
IL 7 OTTOBRE E IL GENOCIDIO – Gli eventi del 7 ottobre 2023, con l’atroce violenza indiscriminata di Hamas che ha causa circa 1.200 vittime in Israele, hanno riacceso con violenza le fiamme di questo conflitto. La reazione dell’esercito israeliano, con bombardamenti e operazioni militari su Gaza, ha raggiunto proporzioni devastanti, colpendo duramente la popolazione civile. Oltre 41.000 palestinesi hanno perso la vita in meno di un anno, in un’azione che molti osservatori internazionali non esitano a definire genocida.
La nostra campagna mira a portare all’attenzione del pubblico queste drammatiche realtà. Con l’obiettivo di far comprendere che dietro le sterili cifre di morti e feriti ci sono persone, famiglie, bambini che subiscono ogni giorno violenze e privazioni. Questa guerra non può più essere ignorata né giustificata come una semplice questione di “difesa nazionale”. È necessario fermare il sostegno politico, economico e militare che alcuni Paesi, inclusa l’Italia, continuano a offrire a Israele, perché alimenta la spirale di violenza e sofferenza; processare i criminali di guerra che hanno provocato tutto ciò; e ristabilire la pace nella regione con la garanzia delle principali potenze mondiali e degli attori regionali.
QUATTRO OBIETTIVI – Nel nostro tour divulgativo attraverso la provincia di Taranto, vogliamo innanzitutto far comprendere l’importanza di riconoscere il diritto dei palestinesi all’autodeterminazione e a una vita dignitosa. La comunità internazionale ha il dovere di affrontare la realtà dell’oppressione in cui il popolo palestinese è costretto a vivere, cercando soluzioni diplomatiche che garantiscano la sicurezza e la giustizia per tutti. Riteniamo sia fondamentale interrompere il sostegno economico e militare a Israele, poiché i governi che continuano a supportarlo devono assumersi la responsabilità delle conseguenze devastanti di queste scelte. Allo stesso tempo, ci impegniamo a contrastare la disinformazione e il silenzio mediatico che circondano questo conflitto, fornendo una narrazione chiara e trasparente degli eventi, affinché chi è stato ridotto al silenzio possa finalmente essere ascoltato. Crediamo fermamente che solo attraverso l’immediata cessazione del conflitto e l’attuazione della giustizia internazionale possiamo sperare di costruire un futuro di pace e giustizia duratura per il Medio Oriente.
INFORMARE PER AGIRE – Questo tour rappresenta un impegno collettivo che non vuole limitarsi a denunciare, ma mira a coinvolgere attivamente la popolazione, a farla riflettere e agire. La storia del conflitto israelo-palestinese ci ricorda che la pace non è mai il risultato di una sola parte, ma deve essere costruita su giustizia e impegno reciproco.
Invitiamo tutti i cittadini della provincia di Taranto a partecipare ai nostri eventi, a informarsi e a unirsi al nostro appello per fermare il genocidio palestinese. Solo attraverso la consapevolezza e l’azione possiamo sperare di influire positivamente sul corso degli eventi e promuovere la fine di una guerra che ha già causato troppi lutti.
Ora più che mai, è il momento di far sentire la nostra voce e di lottare per un futuro in cui la giustizia e la pace prevalgano sull’odio e la violenza. Questo tour è solo un primo passo, ma crediamo fermamente che, unendo le nostre forze, possiamo fare la differenza.