Mar. Set 17th, 2024

Come si riciclano le pile esauste e le batterie?

Vota questo articolo

Il mondo ormai procede con le batterie, ma dopo il loro ciclo di vita, che ne facciamo? Si possono riciclare?

DIVERSE TIPOLOGIE DI BATTERIE – Innanzitutto, specifichiamo cosa sia una batteria. Per batteria si intende un oggetto capace di accumulare e rilasciare energia elettrica. Sappiamo che esistono diversi tipi di batterie: ci sono le pile monouso che sono quelle che utilizziamo per un sacco di applicazioni, le classiche pile alcaline che sono composte da zinco e manganese, le pile ricaricabili che possono essere o a base di nichel (come le stilo ricaricabili) oppure a base di litio (come quelle che si utilizzano nei computer, nei cellulari o nelle auto elettriche).
Le batterie al piombo sono invece quelle batterie che si utilizzano nelle macchine non elettriche e sono formati da tanti strati metallici sovrapposti, e quindi il loro riciclo è piuttosto complesso.

IL RICICLO DELLE BATTERIE – Quando si parla di smaltire le batterie, oltre al fatto di discutere su come poter recuperare dei materiali, il riciclo delle batterie è estremamente importante per limitarne l’impatto ambientale. All’interno delle pile sono infatti presenti i metalli pesanti come il cadmio, cromo, piombo e mercurio. Pertanto se vengono disperse nell’ambiente, o anche solo lasciate in discarica, possono comportare un rischio rilevante soprattutto per l’inquinamento delle acque e del suolo. Per questo motivo, le batterie che usiamo a casa vanno gettate in appositi contenitori, mentre le batterie delle auto sono di competenza dei concessionari o le officine.

Come avviene il riciclo delle batterie?
Normalmente, le pile e le batterie delle auto vengono riciclate con il metodo pirometallurgico: per prima cosa le batterie vengono separate o manualmente, o meccanicamente a seconda della loro forma e della loro natura chimica. Una volta divise vengono mandate all’interno di vasche munite di lame dentate che sostanzialmente creano una polvere. Tale polvere viene poi mandata all’interno di una vasca nella quale la plastica galleggia e il metallo affonda, così da consentirne la separazione.
In questa fase viene anche recuperato l’elettrolita. Cos’è? L’elettrolita è quel liquido che si trova solitamente all’interno delle batterie. In vecchie residenze può capitare di imbattersi in vecchie batterie che intorno ad esse hanno generato una specie di schiuma. Si tratta di questo dato liquido. Non bisogna mai toccare questa sostanza con le nostre mani, poiché incorreremmo in seri rischi di salute.
Una volta isolata la polvere metallica, questa viene mandata alla fornace. Qui si raggiungono temperature tra gli 800-1000 gradi e quindi il prodotto fonde. Il fuso che si ottiene, a seconda del tipo di pila, può essere ferro, manganese o piombo, viene poi colato all’interno di lingotti e questo gli permette di essere riutilizzato e di entrare in un nuovo ciclo produttivo.
In aggiunta, durante le fasi di fusione è possibile ottenere, per condensazione, altri metalli, come ad esempio lo zinco e il mercurio.

IL RICICLO DELLE BATTERIE DELLE AUTO – E le batterie delle auto? Per le batterie al litio delle auto, il processo è diverso. Tutt’oggi il processo di riciclo è ancora acerbo, infatti si stima che solamente il 5% delle batterie delle auto viene effettivamente riciclato. Tutto ciò avviene unicamente in alcuni impianti pilota, mentre il restante 95% finisce in discarica.
Se da una parte le auto elettriche ci permettono di ridurre le emissioni di CO2 (perché la produzione di una batteria produce enormi e devastanti quantità di CO2), d’altra parte c’è bisogno di dire che lo smaltimento è ancora in uno stato grezzo, e il rischio di impatto ambientale può essere rilevante. Potrebbe comunque accadere tra qualche decennio che riusciremo a portare la percentuale di riciclo di queste batterie a valori molto più alti. In ogni caso vediamo questo 5% come viene riciclato: il metodo più utilizzato è quello idrometallurgico che punta ad essere zero waste, cioè senza prodotti di scarto. Le batterie quando arrivano alla fabbrica vengono ispezionate, aperte, pesate e si estraggono i singoli moduli. Ognuno di questi viene messo sul nastro trasportatore e mandato in quelle lame dentate già citate prima che creano una polvere. La polvere che si ottiene viene asciugata tramite calore. Questo permette innanzitutto di recuperare l’elettrolita, quindi il liquido si trova nelle batterie, e ciò che si ottiene, appunto la polvere, viene poi trattata con vari metodi. Per estrarre i singoli metalli vengono attuate in sequenza una serie di processi chimici che permettono di recuperare litio, grafite, manganese, nichel, cobalto ecc.  Con questo metodo si riesce a riciclare più del 90% della batteria.

I POSSIBILI UTILIZZI DELLE BATTERIE RICICLATE – Cosa si fa con le batterie riciclate? Difficilmente una pila diventerà un’altra pila, perché all’interno della pila ci sono un sacco di materiali diversi e ciascuno, una volta recuperato, inizierà un nuovo ciclo produttivo. Il ferro ad esempio potrebbe finire in nuovi oggetti di ferro, il nichel per fare gli acciai oppure il manganese all’interno di materiali come potrebbero essere delle plastiche. I prodotti del riciclo delle batterie quindi, essendo sostanzialmente prodotti puri, possono essere utilizzati per qualsiasi scopo. Per riciclare un pacco di batteria, come d’altronde per ogni tipo di riciclo, serve energia. Questa in gran parte viene da fonti fossili: inevitabilmente quindi si immette in atmosfera un certo quantitativo di CO2. Per una batteria il quantitativo di CO2 è praticamente pari al peso del pacco batteria stesso.
In conclusione, il riciclo è importante, ma allo stesso tempo bisogna dire che non è un processo puro, green, come molto spesso si pensa.

di Mattia Carlucci

Sono uno studente di Storia dell'Arte di Lecce, con laurea al DAMS e ho la grande passione per le civiltà antiche. Scrivo articoli per Metasud su diverse storie mitologiche, aneddoti storici ed interviste a giovani ragazzi del Sud. Gestisco anche un canale Youtube chiamato "La Landa del Sole" dove parlo di giochi di ruolo e mondi fantasy. Credo fermamente nel progetto editoriale e spero che il mio amore per la scrittura sia un valido alleato alla causa.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *