Gio. Nov 21st, 2024
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Cosa sarebbe successo se alcuni personaggi del nostro immaginario comune provenienti dal passato si fossero trovati nel presente?
Ebbene, ho immaginato uno scenario in cui Achille, figlio di Peleo, si approccia per la prima volta ad uno smartphone e, in particolare, ai social. In quanto massimo guerriero oplita, ho ipotizzato che Achille, mentre osserva e legge gli eventi di cyberbullismo (oggi più frequenti di quanto ci si aspetti), commenta attraverso un breve paragrafo tutto ciò che scopre. Ragazzi che minacciano i loro coetanei, induzione al suicidio, odio indiscriminato verso persone da tutto il mondo, sessismo, violenza sulle donne e bullismo mediatico anche di genere sono solo alcuni degli aspetti che oggi incombono fra i rischi mediatici del network.

Mi sono dunque chiesto: che cosa ne penserebbe il Mirmidone più famoso di tutti? A mio dire, probabilmente farebbe un discorso di questo tipo:

«Nessuna gloria e nessun onore si intrecciano in atti depravati quali codesti. Battaglie fantasiose di guerrieri che nascondono i loro volti dietro un misero strumento rettangolare, credendosi dei leoni. Questi campi di guerra, definiti “social”, usati come lance e scudi verso innocenti anime che di guerra sono stufi. Potenti forze che manovrano messaggi, cercando di ingannare i tanti e i pochi. Non c’è rispetto per quegli agnelli che pensano di aggredire altri agnelli, fingendosi lupi. Cotanta  malizia e falsa furbizia sprecati per macchiare gli altri di pudore e vergogna che, invece se spesi bene, sarebbero nell’addestramento delle loro forze. Osservo ragazzi, uomini e donne di generazioni vecchie che invece di spargere saggezza, disseminano scherno e insulto all’altrui pensiero.
Ho potuto inoltre leggere pergamene non di carta ove uomini osavano deridere abiti di donne, modi di abbellirsi e maniere di seduzione di queste ultime. Per non parlare di quanti odiosi commenti ho dovuto vedere nei confronti di uomini e donne che amano persone di sessualità comune.

Direi a tutti quei commentatori che le fanciulle andrebbero protette e amate, non giudicate per semplici vestiti o trucchi. Vorrei ricordare che persino io, prima della grande guerra, mi sono camuffato da nobil donna per sfuggire alla chiamata. Eppure, anche quando Odisseo mi riconobbe alla corte del re Nicomede, non derise il mio aspetto, né presunzione alcuna toccò il suo animo. In più, vorrei rimembrare che Patroclo non era affatto mio cugino come molti pensano, ma era, come voi direste oggi, il mio “partner”.

Dunque domando a me stesso: è così difficile non apporre un giudizio? Bisogna per forza spargere favelle non richieste? È necessario l’insulto come partecipazione alla discussione? L’amore non è forse tale in tutte le sue forme più pure?
Detto ciò, non mi resta che sperare che nelle teste di coloro che giudicano sempre tutto e tutti, brulichi il verme del pentimento per ciò che causano e prego per quei giovani che tentennano sull’atto estremo di togliersi la vita. Che gli dei siano con voi e che maledicano comportamenti di così bassa dignità».

di Mattia Carlucci

Sono uno studente di Storia dell'Arte di Lecce, con laurea al DAMS e ho la grande passione per le civiltà antiche. Scrivo articoli per Metasud su diverse storie mitologiche, aneddoti storici ed interviste a giovani ragazzi del Sud. Gestisco anche un canale Youtube chiamato "La Landa del Sole" dove parlo di giochi di ruolo e mondi fantasy. Credo fermamente nel progetto editoriale e spero che il mio amore per la scrittura sia un valido alleato alla causa.

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2 commento su “Achille contro il cyberbullismo”
  1. Articoli davvero interessanti che offrono ottimi spunti di riflessione. Complimenti per la varietà e per lo spessore dei temi trattati.

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