Sguardo profondo e il sorriso sempre sulle labbra. La sua voce incanta come i suoi versi. Donna spartana, profondamente legata alla sua città, Grazia Maremonti non smette mai di raccontarla nelle sue molteplici forme. Taranto, luogo dalle mille contraddizioni, ma talmente carico di bellezza, ne esce sempre come una dea greca qual è, soprattutto nelle sue profonde viscere. Ma i versi si soffermano anche sulla condanna al martirio della nostra Taranto, come martiri sono i figli di questa terra, la nostra, che continua a patire perdite e sofferenze atroci. Spesso nelle sue rime Grazia invoca l’intervento di Persefone, affinché rivolga “particolare attenzione” a chi, con le proprie azioni criminali, procura tutto questo male che vede soccombere la “molle e imbelle Tarentum” (1).
Racconta della città, dei suoi angoli più reconditi, degli spazi che dai quartieri arrivano al mare, quella distesa azzurra che brilla sotto i raggi del sole mentre lei percorre il lungomare per andare al lavoro. Sono quegli stessi spazi che la sua anima sente ed accoglie nel suo intimo, fino a renderli parte di sé. Perché Grazia ama la sua Taranto sino allo spasimo, colorandola delle tinte come quelle che dipingono i tramonti sul nostro mare. Nei suoi versi troviamo “i gabbiani a volo radente”, “i vicoli arsi ed accostati all’ombra” della città vecchia, “i bambini a grappoli e schiamazzi”, ma anche “le acque salate e dolci di citri avvolgenti”. Ma troviamo anche il dolore misto alla continua meraviglia di riscoprire ogni giorno le bellezze di Taranto. E non smette mai di emozionarsi.
E nella vita Grazia ci mette anche l’impegno civile. Non è una donna che si piega di fronte all’ingiustizia, si arrabbia e urla il suo dolore, lotta anche per tutte le donne di Taranto, le donne ammalate di endometriosi. Si fa portavoce di tutta la popolazione femminile come membro dell’associazione Taranto Lider per la costituzione dell’Osservatorio regionale sull’endometriosi (ottenuta nel 2016), in attuazione della legge n.40 (disposizione per la tutela delle donne affette da questa malattia).
E poi si racconta, racconta della sua anima nella quale «resta la bellezza e la ricerca di essa, in ogni piccolo spazio dentro il quale la mia vita vive e fa esperienza. E resta la poesia che mi trasforma a ciascun incontro, che mi rende diversa e materia nuova e mi sorprende, mi scuote, mi eleva colmando le mancanze».
IL PREMIO – Grazia Maremonti giovedì 21 marzo sarà insignita del premio Taranto Poesia e Impegno civile, sezione poesia, presso il Palazzo Stola della nostra città, a coronamento di un impegno multiforme che caratterizza questa straordinaria artista. In particolare sarà la sua poesia “La mai città era innocente” ad essere premiata, poesia che dà il titolo alla sua prima silloge, pubblicata nel 2022” e con la quale nel 2021 Grazia si è classifica seconda per la sezione poesia al Premio Nazionale Città di Taranto e prima classificata per lo stesso premio e stessa sezione nel 2022 con la poesia “Sul finire di maggio”.
Grazia Maremonti ha un curriculum denso, e non solo da un punto di vista lavorativo (2), perché riesce ad esprimere la sua arte non solo attraverso la poesia, ma anche attraverso la sua splendida voce, capace di ammaliare chiunque (3). La musica emoziona e la emoziona, la fa vibrare sino al suo intimo più profondo per poi allargarsi sempre e comunque “oltre le mura” ad afferrare sempre quella bellezza che non finisce mai di stupirla.
Note:
(1) Cit. Orazio;
(2) Grazia Maremonti parla correttamente tre lingue e raccoglie i turisti che entrano nel nostro meraviglioso Marta;
(3) Per il suo curriculum vi rimando alla pagina facebook di Festival di Poesia e Letterature del Mediterraneo.