Mar. Dic 3rd, 2024

La questione meridionale: mai finita, solo rinviata a data da (non) destinarsi

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Definire con precisione il quando, ad un certo punto della nostra ancora breve ma già molto travagliata storia nazionale, si sia considerata tacitamente conclusa la questione meridionale che pure era apertissima sin dal 1861 è difficile da stabilire ed è materia più consona agli storici che a noi. Forse c’è chi direbbe con l’insabbiamento della dittatura fascista, chi invece con la fine dell’esperienza della Cassa del Mezzogiorno, ma non è questo il punto che ci sta a cuore: il punto è che in ogni caso, di questione meridionale ormai ne parlano in pochissimi e spesso anche a sproposito.

Al di là dei campanilismi da operetta, la cosa viene considerata come una problematica minore rispetto alle tante che troviamo quotidianamente sovraesposte in prima pagina: ma come facciamo noi giovani jonici a considerarla tale? Il nostro vissuto e la nostra coscienza ce lo impediscono! Come si può ignorare il dolore delle famiglie che vedono i loro giovani partire forse per non tornare più, come non potremmo notare l’età media anagrafica che si alza vertiginosamente negli anni, come possiamo non ascoltare il grido di dolore degli sfruttati e delle sfruttate che lottano contro le paghe da fame (spesso in nero) per poter rimanere ad abitare nei luoghi dove sono nati e cresciuti? Dei commercianti che lottano ogni giorno contro la malavita? Degli studenti che non hanno a disposizione i mezzi necessari per poter costruire qui un loro futuro, vedendo così tradita la Costituzione?

Penso al mitico Rino Gaetano che mascherava dietro il nonsense la denuncia del potere e la situazione drammatica del nostro sud. Penso al sogno di alcuni meridionali come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Peppino Impastato che hanno creduto in un meridione onesto e libero dai gangli mafiosi. Penso che il buono ed il bello siano ovunque intorno a noi, in queste nostre bellissime terre, ma qualcuno non vuole farceli vedere per paura di farci ricordare di ciò che eravamo e che potremmo ritornare – citando il testo di una famosa canzone; un faro di civiltà ed un punto di riferimento per tutto il Mediterraneo. Non tenete gli “eyes wide shut”, vi prego.

di Francesco Merico

Scrivo di Filosofia, Storia, Arte, Politica, Sport, Attualità. Mi sta a cuore il futuro del mio Territorio, del Meridione e della nostra povera Patria.

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